lunedì 6 maggio 2013

A L'AQUILA SI RACCONTANO LE "PERSONE" DEI PARCHI D'ITALIA


Si è appena conclusa l'edizione zero del “Salone dei Prodotti Tipici dei Parchi d'Italia”, dal 2 al 5 maggio la kermesse fieristica ha visto un crescendo di presenze e di consensi per certi versi inaspettato alla vigilia.
Bello, ed a tema, l'allestimento in cartone pressato interamente riciclabile: uno stile “minimal” perfettamente allineato con la semplicità tipica dei prodotti e delle genti dei Parchi.
Degustazione guidata AIS con Carlo Cambi e  Pierluca Masciocchi

Uno scorcio dell'allestimento del Salone
L'Ambientazione è stata quella dei locali dell'ex Italtel a L'Aquila, ormai definibili “archeologia industriale”, spazi che hanno ripreso vita con un forte valore simbolico: in quei luoghi migliaia di aquilani hanno lavorato per anni, ed in questo periodo di carenza occupazionale il messaggio da cogliere è quello di dedicarsi con più forza alle nostre risorse agroalimentari, vitivinicole e paesaggistiche, un comparto in cui credere, soprattutto con iniziative imprenditoriali che facciano da traino ad una economia ancora da valorizzare.
Gli espositori sono stati più di 150, e rincuora che tutti si siano dichiarati molto soddisfatti, sia in termini di vendite che di contatti commerciali, anche le associazioni ed i “personaggi” che hanno partecipato in forma totalmente gratuita sono stati entusiasti del supporto fornito all'organizzazione, consapevoli di aver contribuito alla costruzione delle fondamenta di qualcosa d'importante.
Degustazione guidata AIS con Massimo Iafrate
Un encomio va tributato a Carsa, che ha organizzato, dal nulla, un evento moderno e ricco di iniziative, forse un po scomposte, ma era l'edizione zero e come tale necessariamente doveva essere un calderone a 360 gradi da cui attingere e da cui sviluppare idee per le prossime edizioni.
Il salone non ha dato risalto soltanto ai prodotti tipici, a tal proposito erano presenti vere e proprie eccellenze regionali, ma soprattutto, e questa è la novità, ha acceso i riflettori sulle “persone” dei Parchi: artigiani, allevatori, coltivatori, professionisti dell'agroalimentare che con il loro lavoro e la loro tenacia hanno esportato non solo i prodotti dei Parchi, ma un intero territorio facendolo conoscere al grande pubblico.
Nella quattro giorni, oltre alla mostra mercato dei prodotti tipici, i numerosi visitatori, per lo più sotto la guida esperta del vulcanico enogastronomo Carlo Cambi, hanno potuto assistere agli show cooking di alcuni tra i più grandi chef abruzzesi che hanno svelato la preparazione dei loro piatti (Peppino Tinari di Villa Maiella, Nadia Moscardi di Elodia, Marcello Spadone di La Bandiera, Sabatino Lattanzi di Zunica 1880, William Zonfa del Magione Papale, etc.).
Non sono mancati i convegni a tema ed i workshop che hanno visto la presenza anche dell'ormai notissimo chef abruzzese Niko Romito di Casadonna Reale, la fattoria didattica per i più piccoli, e numerose altre iniziative
Di prestigio anche le collaborazioni con Slow Food Abruzzo che ha curato diverse degustazioni di prodotti tipici, e con l'Associazione Italiana Sommelier Abruzzo, presente anche con uno stand informativo istituzionale, a cui è stata affidata la conduzione delle degustazioni dei vini più rappresentativi delle numerose aziende vinicole presenti al Salone.
Ma come dovrà essere questa manifestazione nelle prossime edizioni affinchè diventi davvero un grande evento di livello nazionale? Dal mio personalissimo punto di vista qualche idea ce l'avrei:
  • iniziare sin da oggi a pubblicare notizie di Parchi, prodotti, artigianato, turismo e e recensioni della prossima edizione sui new media, in particolare creare un hashtag twitter dedicato;
  • per l'evento sarà il caso di scegliere un nome più breve, di maggiore impatto e riconoscibilità: prima che si riesca a dire o scrivere “salone dei prodotti tipici dei Parchi d'italia” la manifestazione è ormai finita!! Potrebbe andar bene una sigla, ma anche “Tipici dei Parchi” non sarebbe male: così oltre ai prodotti s'includono anche le persone, l'artigianato, il turismo, la flora, la fauna, etc.;
  • è naturale che si dovrà concordare un criterio coerente per definire chi potrà esporre: può sembrare banale, ma se si parla di Parchi devono esserci solo aziende e persone che operano all'interno dei Parchi, magari senza essere troppo restrittivi, a titolo di esempio potrebbe bastare che l'azienda produca o trasformi i prodotti in un comune che sia perimetrato in un parco, anche se quel comune fa parte solo parzialmente del parco con una piccola frazione;
  • stiamo parlando di Parchi, perchè non chiedere la collaborazione ed affidare un stand istituzionale al Corpo Forestale dello Stato?
  • sarebbe importante riuscire ad installare, durante i quattro giorni espositivi, la postazione di una radio a diffusione nazionale con 2-3 dirette giornaliere per parlare dell'evento ed intervistare i protagonisti;
  • è importante anche puntare a “testimonial” di peso nazionale;
  • quest'anno non si capiva da quale parco d'Italia provenissero le aziende, sarà utile separare gli stand raggruppandoli a seconda del parco di appartenenza, magari con colorazioni diverse degli allestimenti e con scritte ben chiare sugli stessi;
  • raddoppiare l'area degustazioni per averne una per gli show cooking ed una dedicata alle degustazioni AIS, in modo da non creare sovrapposizioni ed ampliare i numeri dell'offerta degustativa;
  • sprovincializzare l'evento per farlo evolvere: portarlo da “mercatino” a vera e propria mostra (stile Vinitaly per capirci, dove la vendita diretta è bandita!), o quantomeno separare in modo più netto la parte “mostra mercato” da quella espositiva di qualificante vetrina delle attività dei Parchi, in cui si troverebbero molto più a proprio agio gli operatori commerciali ed i buyers enogastronomici e turistici, è in quest'ultima sezione che troveranno posto tutti gli eventi, show cooking, degustazioni, convegni, show, media, etc.;
  • non sarebbe male una migliore gestione dell'area esterna, a cominciare dai cartelloni per indicare il Salone sin dai punti di accesso alla città (in molti si sono “persi” nel tentativo di raggiungere l'ex Italtel), parcheggiatori ed un maggior numero di vigili: in alcuni momenti l'accesso carrabile era congestionato;
  • anche la classe politica dovrà fare la propria parte: innanzitutto lasciando lavorare in pace gli organizzatori che non hanno bisogno di essere tirati per la giacca, ma soprattutto impegnandosi fin da oggi a reperire idonei finanziamenti per rendere possibile un evento che avrà un grandissimo ritorno economico e d'immagine per L'Aquila e per l'Abruzzo intero.

Sabina Rosso e lo staff organizzativo con William Zonfa e Rosanna
Insomma questa manifestazione DEVE diventare il punto di riferimento dell'Italia dei Parchi, con tutto quello che essi rappresentano: artigianato, tipicità, eccellenze enogastronomiche, turismo, natura, specifiche professionalità, etc.
E per favore non ditemi che è solo un sogno: l'Abruzzo è la regione dei Parchi, L'Aquila è esattamente il centro geografico d'Italia, gli spazi espositivi sono ampi, l'organizzazione è capace, il tema oltre ad essere di “moda” coinvolge un grande pubblico, l'unico nemico per la realizzazione del progetto è... L'uomo dei Parchi: l'abruzzese.
Apriamo la nostra visione e crediamoci, TUTTI!!


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